È esatto definire l’anno tropico come l’intervallo di tempo che intercorre tra due passaggi consecutivi del Sole all’equinozio di primavera, o primo punto d’Ariete? (Maila Testini)

Sì, è esatto, però occorre tenere presente che la durata dell’anno tropico può essere determinata anche tra due passaggi consecutivi all’equinozio di autunno o ai due solstizi. La durata delle quattro misurazioni, espressi in giorni medi, non è la stessa.

Chiamando con E1 ed E2 le durate misurate tra i due equinozi e S1 e S2 le durate tra i due solstizi, si hanno i seguenti valori in giorni, riportati da Antonino Zichichi nel volume L’irresistibile fascino del tempo, presentati al settimo corso della Scuola Internazionale di Astrofisica, tenutosi a Erice nel dicembre 1999.

E1 = 365,24237 (da marzo a marzo)
S1 = 365,24162 (da giugno a giugno)
E2 = 365, 24201 (da settembre a settembre)
S2 = 365,24274 (da dicembre a dicembre)

Mediando fra questi valori, la durata dell’anno tropico, riportata dalle Effemeridi, è di 365,24219879 giorni medi.

Questo articolo è stato pubblicato sul giornalino Pulsar (numero 15, anno 2005)